Il broker è un intermediario che, a differenza dell’agente, esegue compravendite per conto del suo cliente e non della compagnia assicurativa. Il broker opera per favorire esclusivamente l’interesse del cliente.
L’intermediario, dunque, ha come obiettivo quello di trovare la polizza assicurativa che sia in assoluto la più conveniente per il cliente. Scopri di cosa si occupa questo mediatore e quali sono le caratteristiche per essere idoneo alla professione.
Come diventare broker?
Non è così semplice superare la prova per diventare broker e, quindi, avere diritto all’iscrizione all’Albo. Il candidato deve, infatti, obbligatoriamente superare una prova, che consiste in un esame scritto ed in uno orale. L’unico caso in cui il soggetto dimostra di avere già delle caratteristiche idonee per svolgere attività di brokeraggio (con esonero dalla prova) è il caso in cui il candidato abbia svolto in modo continuativo mansioni di responsabilità o in un’impresa d’assicurazione o in una società di brokeraggio. Non finisce qui. Nel caso si trattasse di una società, sono anche requisiti necessari:
- Oggetto sociale: limitato alla mediazione assicurativa;
- Amministratore delegato e direttore generale: devono essere obbligatoriamente iscritti all’Albo e aver già svolto la mansione per almeno cinque anni.
La lettera d’incarico
Il modo attraverso cui il broker si prende carico dei suoi doveri a favore del cliente è detta lettera d’incarico (che viene rilasciata dal cliente stesso). Il broker riceve, infatti, il suo premio proprio dal cliente. Il premio viene versato alla compagnia, che si impegna a stornarne una quota. Questa quota rappresenta la provvigione per la sua attività di mediazione.
In Italia l’intermediario viene remunerato dall’impresa assicuratrice e non dal cliente: questo rappresenta un’importante differenza tra il nostro Paese e I Paesi esteri. Va detto che l’attività del broker risulta incompatibile con le altre attività: per metterla in atto il soggetto deve essere obbligatoriamente iscritto all’albo.
Le garanzie richieste
Non è impossibile che il broker arrechi qualche danno o commetta qualche errore a discapito della compagnia assicurativa o del cliente stesso. Per questo motivo, il mediatore è tenuto alla stipula di un’assicurazione di responsabilità civile: questa assicura il broker anche nel caso di manifestasse infedeltà da parte dei dipendenti. Per i rischi che non sono coperti, il broker deve aderire anche ad un Fondo di Garanzia (da finanziare con un contributo pari allo 0,5% delle provvigioni annuali).
Anche a fronte di questo si comprende un’altra importante differenza tra il broker e l’agente. Infatti, l’agente non è tenuto a queste garanzie, in quanto, operando per conto di compagnie assicurative, non risponde personalmente di tutti gli obblighi assunti nell’ambito del mandato. Il broker, invece, è un intermediario indipendente, che risponde sia nei confronti della compagnia, sia nei confronti del cliente.
La diversificazione
L’attività del broker deve essere diversificata. La diversificazione consiste nel fatto che il mediatore non possa detenere polizze pre-firmate: ciò significa che non possono essere rilasciate ai cliente polizze con coperture immediate.
Non solo: dati i premi totali intermediati nel biennio, il broker non può versare più del 30% di questi ad un unico gruppo assicurativo. Questi vincoli possono spesso comportare non poche (e non banali) complicazioni di matrice operativa. L’indipendenza del broker viene garantita per legge non solo nei confronti della compagnia, ma anche nei confronti del cliente: il portafoglio deve essere derivato da minimo dieci fonti. S
e queste appartenessero allo stesso gruppo finanziario, allora, con riferimento al biennio, i premi non devono rappresentare più della metà di quelli complessivamente intermediati.